Novembre 2, 2021
Essere un Procurement Manager non è facile. Purtroppo, sembra che tutti abbiano urgentemente bisogno di qualcosa da voi e che sia vostra responsabilità assicurarvi che l’azienda spenda in modo oculato. Non c’è dubbio che questo ruolo richieda una serie di competenze speciali e che spesso non venga apprezzato.
In questo post, definiremo esattamente chi è il procurement Manager all’interno di un’organizzazione e quali sono le sue responsabilità. Inoltre, vi daremo una panoramica delle sfide che deve affrontare questa figura professionale e delle risorse utili a sua disposizione.
Questa figura professionale è la persona responsabile dell’approvvigionamento di prodotti e servizi per la propria azienda. Questo ruolo viene talvolta chiamato anche responsabile degli acquisti.
Nelle grandi aziende, il Procurement Manager guida un team di buyer e specialisti di categorie merceologiche. D’altra parte, nelle piccole e medie imprese, può non essere facilmente individuabile un Procurement Manager, semplicemente perché quello di responsabile degli acquisti è un ruolo assimilato da altre figure aziendali. Nelle aziende più strutturate, il Procurement Manager riporta tipicamente al direttore operativo (COO) o al direttore finanziario (CFO). Indipendentemente dalle dimensioni, i team di approvvigionamento devono lavorare a stretto contatto con i reparti finanziario, operativo e legale.
La principale responsabilità di un Procurement Manager è garantire che la propria azienda acquisti i beni e i servizi necessari ai prezzi e alle condizioni più vantaggiose, senza perdere di vista però altri KPI, come qualità, affidabilità delle forniture etc. In genere, ciò significa trovare fornitori che assicurino un equilibrio tra qualità e costi. Inoltre, le responsabilità del Procurement Manager includono la revisione degli acquisti effettuati in passato dall’azienda, l’analisi continua dell’acquistato, della compliance dei fornitori, l’analisi e la gestione del rischio di fornitura.
Negli ultimi anni, il ruolo del Procurement è cambiato e si è ampliato. Tradizionalmente, agli Acquisti era attribuito il compito di ottenere beni per soddisfare le esigenze interne. Ultimamente, invece, un numero crescente di aziende riconosce il valore strategico della funzione Acquisti, che non si limita a “spendere bene”, ma che diventa parte integrante di una strategia di business più ampia.
A partire dal 2018 con uno studio di Deloitte, si è cominciata a percepire l’importanza dell’applicazione di tecnologie digitali anche nel Procurement. Una fonte comune di frustrazione per i Procurement Manager e per gli stakeholder interni è la lunghezza del processo di approvvigionamento. È comprensibile che in questa situazione ritardi e inefficienze siano particolarmente sgraditi. Ad esempio, i ritardi più comuni sono la lunga ricerca dei requisiti, l’inefficiente comunicazione con i fornitori, la mancanza di collaborazione nella valutazione delle proposte, l’assegnazione manuale dei punteggi o gli ostacoli nella negoziazione dei contratti.
La tecnologia risolve molti di questi problemi. Allo stesso tempo, consente di migliorare le conoscenze, la trasparenza, i flussi di lavoro e l’automazione degli ordini di acquisto. Inoltre, i dati preziosi di un processo digitalizzato possono essere esaminati per individuare opportunità di ottimizzazione.
Ecco perché una piattaforma di eProcurement è la soluzione ideale per i Procurement Manager, perché mirano a ottimizzare e rendere più trasparenti e veloci tutte le fasi del processo di approvvigionamento.